Correggio (Correggio,
Reggio Emilia 1489 circa - 1534)
Le
notizie relative alla vita di Antonio
Allegri, detto il Correggio dalla città natale, sono così esigue e
scarne da rendere assai difficile ricostruirne una biografia dettagliata.
La stessa data di nascita è assai incerta. Secondo il Vasari il Correggio
sarebbe morto circa quarantenne: quindi la nascita dovrebbe essere fissata
al 1494 circa. Il nome di Antonio Allegri, figlio di Pellegrino e
Bernardina degli Ormani, compare per la prima volta nel 1511 quale padrino
a Correggio di un neonato di casa Vigarini, e la notizia assume un certo
valore in quanto non abbiamo altri documenti riguardo la prima giovinezza.
Non sappiamo presso quale pittore compì il suo apprendistato artistico,
ma molto più rilevanti,
invece, sono le decisive influenze della scuola mantovana del Mantegna e
dei suoi allievi e della scuola ferrarese di Lorenzo Costa cui il
Correggio attinge nel suo periodo giovanile. A questi anni vanno fatte
risalire le sue prime opere note.
Madonna con Bambino e angeli
(1508-1510, Galleria degli Uffizi, Firenze) |
Matrimonio mistico di Santa
Caterina (1510-1514, Museo di Capodimonte, Napoli) |
Madonna col Bambino, Elisabetta e Giovanni Battista, img.1
(1510-1512 circa, Philadelphia Museum of Art, Filadelfia), Matrimonio
mistico di Santa Caterina, img.2 (1510-1515, National Gallery of
Art, Washington), Madonna col Bambino, img.3 (1512-1514,
Kunsthistorisches Museum, Vienna), Cristo si congeda dalla madre, img.4
(1514 circa, National Gallery, Londra).
Il 30 agosto del 1514 riceve la commissione per la
tavola dell'altare maggiore della chiesa di San Francesco a Correggio: Madonna
con San Francesco o Pala di San Francesco (1514, Dresda, Gemäldegalerie).
L'opera, oggi a Dresda, propone l'annosa questione di un
suo ipotetico viaggio a Roma (negato da alcuni, da altri ritenuto
plausibile verso il 1513 o il 1518) e la conoscenza diretta delle opere
romane di Raffaello e Michelangelo da parte del Correggio, di cui taluni
studiosi qui ravvisano evidenti echi, ricollegandosi quindi idealmente
ad una supposta e assai controversa opera del Correggio: una parete
affrescata, nel refettorio
grande del monastero di San Benedetto in Polirone (San Benedetto
Po, Mantova 1514, affresco murale di circa 100 m²), intorno ad una copia
dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci eseguita da Girolamo Bonsignori.
L' 8 settembre del 1514 stipula il contratto per la decorazione delle
porte e del podio dell'organo della chiesa di San Benedetto Po, uno dei
più importanti monasteri benedettini della Congregazione; da
questo momento quindi abbiamo le prove documentarie di un legame fra il
pittore e la Congregazione.
Dal 1514 al 1518 il Correggio realizza
alcune delle sue opere più importanti. I santi Pietro, Marta, Maria
Maddalena e Leonardo (1514-1516, Metropolitan Museum, New York), Sacra
Famiglia con San Giovannino (1515, County Museum of Art, Los
Angeles),
Salvator Mundi (1515 circa, National Gallery of Art,
Washington),
Madonna con Bambino e San Giovannino (circa 1517–1534, Museo del
Prado, Madrid), Ritratto di giovane donna (1515, Lowe Art Museum,
Miami), Madonna col Bambino e Giovanni
Battista (1516, Museo del Prado,
Madrid), Nozze mistiche di Santa Caterina (1517-1518, Museo di
Capodimonte, Napoli), la perduta Pala
di Albinea per l'arciprete Giovanni Guidotti da Roncopò nel 1517
che preludono al suo primo, grande incarico: la commissione per
affrescare
la Camera
di San Paolo nell'omonimo monastero benedettino in Parma
(1518-1519).Seppure non possediamo nessuna base documentaria di viaggi
del pittore fuori dall'Emilia, generalmente la critica ha supposto vari
spostamenti, e principalmente il già ricordato viaggio a Roma, per
spiegare la conoscenza profonda che il Correggio mostra dei fatti
artistici più aggiornati.
Madonna con Bambino "La
Zingarella" (1515-1516, Museo Capodimonte, Napoli) |
Adorazione dei Magi (1516-1518,
Pinacoteca di Brera, Milano) |
Riposo durante la fuga in
Egitto con San Francesco (1517,Galleria degli Uffizi,
Firenze) |
La Vergine che adora il Bambino
(1518-1520, Galleria degli Uffizi, Firenze) |
Madonna Campori (1517-1518,
Galleria estense, Modena) |

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Sacra Famiglia con San Gerolamo
(1519 circa, Royal Collection, Windsor) |
Matrimonio mistico di Santa
Caterina (1520 circa, Louvre, Parigi) |
Il secondo
periodo della vita del Correggio si concentra a Parma, dove è attivo a
partire dal 1520 con l’esecuzione di un’opera enigmatica e di elevata
raffinatezza stilistica: il Ritratto di gentildonna (variamente
identificata in Veronica Gambara o Ginevra Rangone) firmato con la colta
latinizzazione del suo nome: Anton(ius) Laet (us).
Ritratto di una Gentildonna (1520
circa, Ermitage San Pietroburgo) |
A Parma
nello stesso anno si cimenta nella sua prima grande impresa pittorica con
la decorazione della camera della badessa Giovanna Piacenza nel convento
di San Paolo, in cui dipinge nel soffitto un pergolato con tondi di
ghirlande da cui si affacciano dei putti, mentre nella zona inferiore
inserisce delle lunette a monocromo con bassorilievi anticheggianti, con
un chiaroscuro tenue e vibrante.

Sposa nel 1519 Girolama Merlini, da cui ha un figlio
(Pomponio, nato a Correggio il 3 settembre 1521 e che sarà modesto
seguace del padre) e tre figlie (Francesca Letizia nata a Parma il 6
dicembre 1524, Caterina Lucrezia nata a Parma il 24 settembre 1525
e Anna Geria, nata anch'essa a Parma il 3 ottobre 1527). Rinsalda i suoi rapporti con l'Ordine Benedettino di
Parma che gli affida l'affrescatura della cupola, della conca absidale ed
il fregio della navata centrale della chiesa di San Giovanni Battista.
Nel 1520 ottenne i primi pagamenti per queste decorazioni, mentre il
saldo lo riceverà all'inizio dei 1524.
Nel 1521 riceve una lettera spirituale di affiliazione alla
Congregazione benedettina cassinese che lo iscrive fra i singolares
devotos cassinesi per il devotionis affectus ac piae intentionis
fervor dimostrati in particolar modo verso il monastero di San
Giovanni Evangelista e da questa lettera risulta che egli abbia una
moglie.

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Cupola di San Giovanni a Parma |
Ormai la fama dell'artista si è consolidata e nel
1522 firma due importanti contratti: uno a Reggio Emilia con Alberto
Pratoneri per una Adorazione del Signore da sistemarsi nella cappella di
famiglia nella chiesa di San Prospero della città, il secondo a Parma
il 3 novembre 1522 per la decorazione della cupola del Duomo di Parma,
che prevede anche la decorazione dell'abside.
Un'opera ciclopica, realizzata solo in parte dal 1526 al 1530 allorché
dipinge i
650 metri quadrati
della Assunzione della Vergine nella cupola.
I tre cicli di affreschi parmensi rendono giustizia
della grandezza del pittore, che dalla seconda metà del terzo decennio
del Cinquecento attende anche al compimento di numerose pale d'altare che
si propongono come capolavori assoluti. Madonna
della Scala (1523, galleria Nazionale Parma, affresco staccato e
trasportato su tela), Madonna del cestino, Martirio
dei Santi Placido, Flavia, Eutichio e Vittorino (1524-1525, Galleria
Nazionale, Parma), San
Giuseppe e un devoto (1529, Museo Capodimonte, Napoli), Testa
di Cristo coronato di spine (J.Paul Getty Museum, Los Angeles), Sacra
Famiglia (Kunsthistorisches Museum, Vienna), Sant'Agnese
(1530, Holbourne Museum of Art, Bath).

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Santa Caterina leggente (1530-1532)
Royal Collection, Windsor |
La Maddalena (1518-1519)
National Gallery, Londra |

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Madonna del cestino (1524,
National Gallery, Londra) |

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Noli me tangere (1525, Museo del
Prado, Madrid) |
Deposizione dalla croce (1525,
Galleria Nazionale, Parma) |

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Ritratto di scolaro (1525 circa,
Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid) |
Pilato mostra Gesù al popolo -
Ecce Homo (1525-1530 circa, National Gallery, Londra) |
Madonna della scodella
(1525-1530, Galleria Nazionale, Parma) |

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Madonna di San Gerolamo
(1527-1528, Galleria Nazionale, Parma) |

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La Notte [Adorazione dei pastori]
(1528-1530 - Gemäldegalerie, Dresda) |
Madonna di San Giorgio
(1530-1532, Gemäldegalerie, Dresda) |
Morta la moglie nel 1529 e rimasto solo con il figlio Pomponio e la figlia
Letizia (le altre erano da tempo scomparse), nel 1530 riceve un pagamento
per la cupola del Duomo e probabilmente abbandona Parma per ritornare a
Correggio dove compra terreni. All'inizio degli anni Trenta è ricordato
più volte al palazzo di Manfredo da Correggio quale testimone ad
importanti atti. Trascorre i suoi ultimi anni a Correggio dove esegue, su
commissione di Federico Gonzaga duca di Mantova, la celeberrima serie
mitologica di raffinato erotismo degli Amori di Giove: Danae, Leda e il
cigno, Giove e Io (1531-153,
Kunsthistorisches Museum, Vienna), Ratto
di Ganimede (1531-1532, Kunsthistorisches
Museum, Vienna). In precedenza aveva dipinto già quadri dello stesso genere
come Lucrezia (1520-1530,
Kunsthistorisches Museum, Vienna), Educazione di Cupido, Giove ed
Antiope [Il titolo tradizionale dell'opera che, per
l'appunto, è "Giove e Antiope", ha fatto molto discutere
sul significato della tematica, perché potrebbe trattarsi piuttosto di
una Venere, dormiente, insieme a Cupido, e improvvisamente scoperta da un
satiro. Questa interpretazione è scritta negli inventari (1627) della
famiglia Gonzaga a Mantova], il Vizio e
la Virtù.
Muore per un male improvviso a Correggio nel marzo del 1534 e il 6 viene
sepolto nella chiesa di San Francesco. Il Vasari, primo biografo del
Correggio di cui diede notizie assai lacunose, accreditò una
paradossale leggenda della morte dell'Allegri che, dopo un viaggio a piedi
da Parma a Correggio carico di un enorme sacco di soldi, sarebbe stato
stroncato dal grande caldo e dal continuo dissetarsi.
Educazione di Cupido (1528
circa, National Gallery, Londra) |
Danae (1531, Galleria Borghese,
Roma) |
Leda e il Cigno (1531-153,
Staatliche Museen, Berlino) |

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Allegoria dei Vizi (1529-1539,
Louvre , Parigi) |
Allegoria delle Virtù
(1532-1534, Louvre, Parigi) |
Licinio
Bernardino
(Poscante Zogno, Bergano, 1489 -
Venezia, 1565 circa)
Imitatore freddo dei modi e del colore dei maestri
veneziani del primo Cinquecento. L'ispirazione dal Pordenone è evidente
nell'ampiezza delle forme e di volumi della Pala
della chiesa dei Frari a Venezia. Buon ritrattista dai toni accesi di
colore, le sue immagini sono tuttavia compassate, tutte simili, prive di
vita, specie nei gruppi di famiglia, rigidamente impostati. Citiamo fra le
sue opere un' Adorazione dei
Pastori (?, Museo Civico di Arte e Storia, Brescia), Ritratto
di famiglia (1520, Ermitage, San Pietroburgo), Ritratto
di Ottavio Grimani (1541, Kunsthistorisches Museum, Vienna) e Il
ritorno del figliol prodigo (Museo Nazionale dell'Arte, Bucarest).

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Il ritorno del figliol prodigo
(Museo Nazionale dell'Arte di Bucarest) |
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