Eugéne Boudin (Honfleur 1824 -
Deauville 1898)
Nasce
da una famiglia di umili origini. Nel 1835 si
trasferisce a Le Havre, dove lavora come apprendista presso una tipografia
riuscendo poi ad aprire un negozio di colori e dedicandosi alla pittura.
Nel 1848 compie
un lungo viaggio nella Francia settentrionale
e nelle Fiandre, approfondendo gli studi sulla tecnica pittorica. Nel 1850 ottiene
una borsa di studio comunale che gli permette di studiare a Parigi, sotto
la guida di Troyon; questa esperienza gli consente di affiancare una
solida formazione tecnica alla sua gioia e passione di dipingere la natura.
Nel 1855 torna
a Le Havre e si specializza nei paesaggi della
costa del Nord, ispirati a Corot, il quale soprannomina Boudin il "re
dei cieli",
sottolineando la pregevole tecnica con cui dipinge le nuvole e
le sfumature di azzurro che occupano buona parte dei suoi quadri. In
quegli anni conosce Courbet,
Monet e Jongkind. In effetti è proprio il nuovo atteggiamento del pittore
verso la natura e il paesaggio a permettere la straordinaria rivoluzione
operata dagli impressionisti, che ne assimilano sia le innovazioni
stilistiche sia lo spirito. Monet stesso confesserà: "Se sono
diventato pittore lo devo a Eugène Boudin. È a lui che devo l'educazione
definitiva del mio occhio". Nel 1859 Boudin
viene ammesso per la prima volta ad esporre al Salon,
ricevendo molte critiche ma ottenendo al contempo un discreto successo e
l'ammirazione del poeta
Charles Baudelaire. Nel
1870, in
seguito alla guerra franco-prussiana, si trasferisce a Bruxelles; è
durante questo soggiorno che conosce il mercante d’arte Paul
Durand-Ruel, il primo a comprendere l'importanza degli impressionisti e
a mettere in vendita i loro quadri nella sua galleria di Parigi e
all'estero. Nel 1874 partecipa
alla mostra degli impressionisti, di cui è considerato uno dei padri.
Boudin tuttavia partecipa solo alla prima esposizione di questa corrente
pittorica, presso il fotografo Nadar.
Poi, forse spaventato dalle polemiche e deluso per l'insuccesso
commerciale, preferisce partecipare solo alle mostre annuali dei Salon.
Trasferitosi a Deauville, compie numerosi viaggi in Italia e in Costa
Azzurra specializzandosi nelle marine.
Martin Rico y Ortega (Madrid 1833 -
Venezia 1908)
Pittore spagnolo che ha compiuto i suoi studi presso
la Scuola
di Belle Arti di San Fernando. Nel 1854 inizia i suoi viaggi attraverso
l’Europa: Parigi, Svizzera, Inghilterra e Italia a Venezia.
Tutti i suoi dipinti mostrano un’evoluzione dal Realismo
verso l’Impressionismo. I paesaggi risentono l’influenza di Turner e
Ruysdael, ma il suo rapporto con Mariano Fortuny lo induce ad approfondire
il passaggio ad una luminosità nei suoi dipinti che possiamo accostare
agli Impressionisti.
Whistler James Abbott McNeill
(Lowell, Massachusetts 1834 - Chelsea,
Londra 1903)
Nacque a
Lowell nel
Massachusetts
nel 1834. Nel 1843
suo padre si trasferì con la famiglia in Russia per lavorare alla linea
ferroviaria San Pietroburgo-Mosca.Nel 1849, alla morte del padre, Whistler
tornò negli Stati Uniti con la madre e nel 1851 entrò nella scuola
militare di West Point, che abbandonò nel 1854 per dedicarsi al disegno e
all'incisione. Nel 1855 si trasferì in Europa, prima a Parigi, dove entrò
in contatto con Henri Fantin-Latour e Gustave Courbet e poi a Londra dove
trascorse quasi tutta la vita. A Parigi, la conoscenza delle opere di Courbet, esposte nel 1855 al
Pavillon du Réalisme, influenzò fortemente l'artista come mostrano i
primi dipinti fra cui: il ritratto di Lady Seymour Haden al piano
(Cincinnati, Collezione privata) e la famosa Fanciulla in bianco
(Washington, National Gallery), che esposta al Salon des Refusés nel 1863
suscitò un notevole scalpore.

Fanciulla in bianco
(Washington, National Gallery) |
Ma l'intervento di nuovi stimoli culturali
e la scoperta dell'arte orientale, conosciuta tramite le stampe
giapponesi, allontanarono Whistler dal realismo di Courbet; un gruppo di
dipinti del 1864 (La principessa del paese della porcellana, Washington,
Freer Art Gallery; Sinfonia in bianco numero 2, Londra, Tate Gallery; La
signora del paese Lifzen, Filadelfia, Collezione J. Johnson) mostra come
l'artista ormai subordini la rappresentazione del soggetto alla ricerca di
continui e raffinati rapporti formali. A
Londra, Whistler conobbe i pittori
preraffaelliti: la loro amicizia, in particolare quella con Dante Gabriel
Rossetti, ne influenzò lo stile, soprattutto nella scelta di temi
semplici e quotidiani. La chiave di lettura delle sue opere è tuttavia
estremamente complessa, tanto che alcuni critici si spingono ad accostarne
lo stile alla musica. Whistler accettò di buon grado questa
interpretazione e intitolò molte sue opere "Sinfonie": per
l'artista "come la musica è la poesia del suono, così la pittura è la poesia
della vista". In questo periodo un altro evento ne influenzò
lo stile: all'Esposizione Universale di Londra del 1862, Whistler rimase
colpito e affascinato dalle opere d’arte cinesi e giapponesi. Cercando
di fondere lo stile esotico con le ricerche dei preraffaelliti verso le
arti decorative, realizzò una serie di dipinti in cui tentò una sintesi
e insieme un confronto tra la cultura orientale e quella occidentale: le
composizioni che ne scaturirono sono ancora fedeli alle regole della
prospettiva, ma i colori sono utilizzati in maniera nuova, più vicina al
cromatismo bidimensionale delle stampe giapponesi.
La principessa del paese della
porcellana
(Washington,
Freer Art Gallery) |
Sinfonia in bianco numero
2
(Londra, Tate
Gallery) |
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La ragazza d'oro
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Nel 1866 Whistler si
recò in Cile per sostenerne la guerra di indipendenza contro
la Spagna
; affascinato dalla città di Valparaiso, ne dipinse varie vedute
notturne, la prima delle quali è del 1866. Tornato in Europa, continuò
la serie dei notturni: l'impostazione ricorda le stampe giapponesi, ma lo
sviluppo dei colori è originale, anticipando le pure esperienze estetiche
dell’astrattismo. La sua ricerca di una pittura senza storia, vista come
pura esperienza estetica al di là della rappresentazione, fu determinata
da significativi contatti con esponenti del Simbolismo, in particolare con
Stephane Mallarmé e con il gruppo belga Les XX. Sostanziale fu il suo apporto al decorativismo dello stile
Liberty, di cui rimane un esempio famoso come il dipinto della Stanza del Pavone
(Washington, Freer Art Gallery) e il libro su La nobile arte di farsi dei nemici.
La stanza del Pavone |
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In questo periodo
frequentò anche Baudelaire, Degas e Manet, grazie ai quali si avvicinò
allo stile degli Impressionisti: anche se interpretato con molta
originalità, Whistler è da molti considerato il promotore
dell’Impressionismo inglese. Nel 1877 presentò alcuni dei suoi
notturni, che lasciarono perplesso il pubblico e non vennero capiti dalla
critica. John Ruskin fu il più acceso denigratore e usò nei suoi
confronti parole pesanti; Whistler, sentendosi danneggiato, citò il
critico e dopo un lungo processo vinse la causa, riducendosi però sul
lastrico. Negli anni successivi venne definitivamente rivalutato e
consacrato dalla critica.
Ritornato a Parigi aprì un atelier di pittura
dedicandosi soprattutto alla ritrattistica; famosi restano i ritratti
della madre (Parigi, Louvre), di T. Duret (New York, Metropolitan Museum),
di Carlyle (Glasgow, Art Gallery). Fra gli scritti: Arte e critici d'arte
(1878). Nel 1884 diventò membro della British Artists
Society, di cui fu presidente dal 1886 al 1888, continuando a dedicarsi
alla pittura, alle incisioni e alla decorazione di vari edifici. Morì a
Londra nel 1903.
Ritratto della madre |
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Ritratto di
Theodore Duret
(New York, Metropolitan
Museum) |

Ritratto
di Thomas Carlyle
(Glasgow, Art
Gallery) |
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