Il Settecento,  la pittura tardo-barocca e rococò


Una variante delicata dello stile rococò è lo stile tardo-barocco. La transizione tra il barocco ed il tardo barocco è stato un processo continuo e si è verificata a date diverse con diversi artisti di nazionalità diverse. Durante questo periodo (1660-1725 circa) l’Italia  perse la sua posizione di predominio artistico in Francia in gran parte dovuto al mecenatismo artistico di Luigi XIV. Lo stile tardo barocco divenne molto popolare in Germania e in Austria dove furono eseguiti molti dipinti da parte di Tiepolo. Dall’Europa, la diffusione tardo barocca attraversò l’Atlantico ed approdò nel Nuovo Mondo. A poco, a poco, le forme massicce del barocco cedettero a forme  più leggere ed ai contorni più aggraziati del rococò. Il  tardo classicismo barocco fu rappresentato da Carlo Maratta (1625 – 1713) a Roma che nei fatti fu il vero fondatore di quell'Accademia romana che impose un indirizzo classicheggiante alla cultura del secondo Settecento. Nei primi anni del XVIII secolo la pittura napoletana ebbe come caposcuola Francesco Solimena (1657 – 1747) considerato uno degli artisti che meglio incarnarono la cultura tardo-barocca in Italia ed i suoi allievi occuparono posizioni chiave in quel secolo: a Torino, Francesco De Mura fu pittore di corte; Corrado Giaquinto, pittore di corte a Madrid, rivolto sempre più verso lo stile rococò; Sebastiano Conca che lavorò a Roma sempre più vittima del classicismo accademico. Giuseppe Maria Crespi (detto “Lo Spagnolo”) il più vivo e più estroso pittore bolognese tra Seicento e Settecento, ispirò le basi per la fioritura della pittura veneziana molto brillante in questo periodo. Mentre Giovanni Battista Piazzetta guardò verso Crespi per la base del suo stile espressivo, Sebastiano Ricci, prese spunto dall’arte di Giordano: la leggerezza e la vivacità brillante dei suoi affreschi sono il marchio di inizio di una grande tradizione veneziana di pittura decorativa; una tradizione che si realizzò poi in tutta Europa da parte, soprattutto, di Giovanni Battista Tiepolo. Giuseppe Maria Crespi detto "Lo Spagnolo". La stragrande maggioranza delle più belle decorazioni (ad esempio, affreschi) effettuati nel XVIII secolo dai  pittori veneziani sono state eseguite al di fuori del Veneto. Ma è vero il contrario per quanto riguarda la fiorente scuola veneziana di paesaggio (“vedute”).Giovanni Antonio Canal detto "Canaletto" ha sviluppato le vedute di Venezia dipinte da Luca Carlevaris  e il nipote Bernardo Bellotto trascorse gran parte della sua carriera in Europa centrale. Francesco Guardi ha  evitato la precisione delle vedute di Canaletto e Bellotto e invece si è evoluto in un  accento  più lirico in stile molto rococò  con un forte senso del pittoresco e, occasionalmente,  bizzarro.  A Roma, un simile contrasto si riscontra tra le brillanti, precise vedute di Giovanni Paolo Pannini e le strane, romantiche vedute, quasi in forma di incisioni, di Giovanni Battista Piranesi.

Il XVIII secolo appare all'insegna del pensiero illuminato: la fiducia nel potere della ragione e nell'importanza della ricerca scientifica si riverbera su tutte le attività intellettuali e culturali. In tale contesto, soltanto non diminuisce l'interesse per l'arte, ma anzi si colora di nuove e brillanti interpretazioni. Se da un lato si attenua e si svuota la funzione dell'arte come retorica a fini suggestivi e persuasivi, quindi va diminuendo e sgretolandosi l'enfasi barocca, dall'altro all'arte è riconosciuta una funzione squisitamente estetica e vale a dire quella di tradurre e comunicare il pensiero attraverso la bellezza. Si passa così, nel giro di qualche decennio, dalla formula barocca a quella poi definita barocchetta che sarà presto indicata come "stile rococò" caratterizzato da un gusto ornamentale leggero e raffinato. L'epoca rococò (dal francese rocaille "decorazione in pietra") si situa indicativamente in Francia durante il regno di Luigi XV (1715 - 1774). Nonostante l'impossibilità di stabilirne con esattezza l'origine, sembra che il rococò abbia avuto inizio sia con il lavoro del decoratore francese Pierre Lepautre, che introdusse linee curve e arabeschi all'architettura d'interni della residenza reale di Marly, sia con l'opera di Jean-Antoine Watteau, le cui tele pregne di colore, rappresentando idilliache scene di vita aristocratica, ruppero con i soggetti eroici in voga nello stile Luigi XIV. Il Settecento è il secolo del "gran tour". La meta prediletta è l'Italia, paese da visitare per le sue eccezionali raccolte artistiche e bellezze naturali. Il gran tour genera soprattutto il collezionismo colto di quanti intendono riverberare il ricordo del Bel Paese a distanza di anni e di chilometri attraverso l'acquisto di dipinti d'artisti protagonisti della pittura; e quando non possono accedere agli originali, i viaggiatori si accontentano di repliche di bottega o d'incisioni. Il Settecento, dunque, credendo nella ragione e giocando con i sentimenti, si esprime con un linguaggio artistico cosmopolita che s'irradia da Vienna e Londra, da Parigi e Venezia in tutta Europa, sviluppando uno stile ricco e sontuoso.

Alla fine del Settecento il rococò cedette il passo all'austerità del neoclassico e scomparve completamente dopo la Rivoluzione francese.

Scuola spagnola Scuola fiamminga

Scuola

Italiana

 

Elenco degli artisti

Rosalba Carriera

Chardin Jean-Baptiste-Simeon
Pesne Antoine

Zuccarelli Francesco
Piazzetta Giovan Battista

Liotard Jean-Etienne
Nattier Jean-Marc

Pietro Falca detto Longhi
Oudry Jean-Baptiste

Giaquinto Corrado
Asam Cosmas Damian

van Loo
Pittoni Giovanni Battista

Perroneau Jean-Baptiste
Canaletto

Tiso Oronzo
Hogart William

Pascucci Francesco
Troger Paul

 

Elenco degli artisti

Rocca Michele

Stubbs George
Raoux Jean Maulbertsch Franz Anton
Watteau Jean-Antoine Duplessis Joseph Silfrede
De Mura Francesco Greuze Jean-Baptiste
Tiepolo Giambattista Gainsborough Thomas
Boucher François Fragonard Jean Honoré
Maurice Quentin de la Tour Romney George
Batoni Pompeo Girolamo Kauffmann Angelika
Fontebasso Francesco Voille Jean Louis
Guardi Francesco Tischbein Johann Heinrich
Vernet Joseph Vigée-le-Brun Louise Elisabeth
Meléndez Luis Sir Henry Raeburn
Bellotto Bernardo Brun Louis-Auguste
Sir Joshua Reynolds