Il Barocco in Italia e in Europa
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Barocco è il
termine usato dagli storici dell’arte per indicare
lo stile dominante nel periodo 1600-1750. Il suo significato originario di
"irregolare, contorto, grottesco e bizzarro", è stato ora
ampiamente riveduto. Lo stile barocco ha fondamenti negli ultimi anni del
XVI secolo, ma nasce a Roma intorno al terzo decennio del Seicento.
Non è
stato sicuramente lo stile della Controriforma anche se è nato in quegli
anni, poiché l'arte barocca contiene al suo interno tendenze molto
variegate e talvolta contrastanti. Il barocco diviene in brevissimo tempo,
grazie alla sua esuberanza, alla sua teatralità, ai suoi grandiosi
effetti e alla magniloquenza profusa su ogni superficie e con ogni
materiale, lo stile tanto della Chiesa Cattolica quanto delle monarchie
europee, tese verso un assolutismo che ha bisogno di esprimere il proprio
potere con tutto il fasto possibile.
Come
era già successo nell'epoca del Gotico internazionale, uno stile solo
interessa quasi tutta l’Europa ed esso diviene la lingua con cui la
classe dirigente riscrive la propria storia passata (come nel caso delle
grandi famiglie genovesi), e traccia le linee per le future, possibili,
vittorie. A Roma il rinnovamento del centro urbano fu un'espressione
di prestigio: Roma diviene così la prima città che nella sua struttura
urbanistica rispecchia il proprio ruolo politico di principale capitale
europea. La piazza, un elemento architettonico che già era stato
ripensato in chiave monumentale nel XVI secolo da Michelangelo, diviene
ora la chiave di ogni rinnovamento. San Pietro in Vaticano con i
completamenti del Bernini della piazza, piazza Navona con la chiesa di
Borromini e la fontana del Bernini, Piazza del Popolo con le sue tre vie
(Ripetta, Lata, del Babbuino) e il suo obelisco, diventano i prototipi
della nuova idea di città che si irradierà da qui a tutte le grandi
capitali europee.
Architetti,
scultori e pittori diventano, grazie alle loro opere, il tramite
necessario per toccare con efficacia l'animo dei fedeli. Quindi l'arte
diventa un mezzo della Chiesa cattolica trionfante per persuadere gli
eretici, i dubbiosi, ed arginare la pressione protestante sui confini
francesi e italiani. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, l'arte
deve avere la capacità di sedurre, commuovere, conquistare il gusto, non
più attraverso l'armonia del Rinascimento, ma mediante l'espressione di
emozioni forti.
Il
fascino viscerale dello stile barocco deriva da un diretto coinvolgimento
dei sensi. Nella pittura barocca non vi era sollecitazione dell'intelletto
e sottigliezza raffinata come nel Manierismo, il nuovo linguaggio puntava
direttamente ai sentimenti
dell'osservatore, meglio, dello spettatore. Veniva impiegata
un’iconografia il più possibile diretta, semplice, ovvia, ma comunque
teatrale.
L'arte
barocca iniziò a delinearsi nella pittura essenziale, eroica, classica,
di Annibale Carracci, che a sua volta trovò ispirazione nell'artista che
la critica vede come essenziale e vero precursore del barocco, Antonio
Allegri detto il Correggio; un altro importante precedente è l'urbinate
Federico Barocci.
Dopo
almeno due secoli in cui l'arte e la cultura italiana erano stati i fari
guida dell'intero continente, il primato comincia a declinare e l'età
barocca, in qualche modo, rappresenta un ultimo, spettacolare e
importantissimo canto del cigno. Lo stile architettonico nato a Roma, che
nella città eterna tocca i suoi punti più alti, cambierà durante il
secolo il paesaggio di tutte le città europee; così per la pittura: i
percorsi stilistici iniziati a Roma, a Bologna, a Venezia, vengono seguiti
e portati alle estreme conseguenze da pittori stranieri come Rembrandt,
Velázquez, El Greco, ed essi formeranno nei loro paesi delle influenti
scuole che cambieranno definitivamente l'arte e il concetto stesso di
opera d'arte. È rimasta Roma a rivaleggiare con le potenze artistiche
d'oltralpe, e anzi Roma è il gigantesco laboratorio delle tendenze
culturali che s'irraggiano poi in tutta Europa. Ma sarebbe sbagliato
considerare il barocco come una sorta di sinonimo del secolo in cui
crebbe, il Seicento, questo stile è in realtà solo una delle correnti
stilistiche che ha attraversato questi decenni, certo la più importante,
ma non l'unica.
Dopo
le morti precoci Annibale Carracci (1609) e di Caravaggio (1610) il mondo
artistico sembrò dividersi in due: vi erano i caravaggeschi
con la loro estrema verità ottica e sociale, e dall'altra parte gli
accademici, perfetti, nobilissimi, classicisti,
che rielaboravano gli stili storici fornendone una lettura nuova ed
eclettica. I centri in cui queste scuole si svilupparono furono Bologna
con Guido Reni, Domenichino, tutti cresciuti nell’Accademia dei
Carracci;Napoli dove Caravaggio passò lasciando un segno indelebile e
dando involontariamente vita a una delle scuola pittoriche più importanti
della prima metà del secolo (da ricordare Josè de Ribera detto lo
Spagnoletto). Ma sarà una terza via a sopravvivere: è lo stile che
Pieter Paul Rubens elaborò nei suoi viaggi nella Penisola, culminato a
Roma intorno al 1608 con L'adorazione
della Verginein Santa Maria in Vallicella. In Rubens vi è la
potenza fisica delle figure di Michelangelo, la grazia di Raffaello, il
colore veneto, di Tiziano e una nuova e preponderante carica energetica.
L'arte di Rubens, quindi, verrà esasperata da Guercino nel secondo
decennio del secolo: e Guercino, con il suo linguaggio appassionato ed
emotivo derivato da Ludovico Carracci, con la sua luce morbida, il colore
steso a macchie, surclassa il classico, intellettuale e malinconico Guido
Reni. Vi è anche una quarta via, più defilata e poco esportata, è il
cosiddetto Seicento Lombardo: questa pittura, che ha il suo centro
propulsore in Milano, utilizza
un linguaggio severo e drammatico in scene fortemente narrative, in quadri
che sono sempre un miscuglio di realtà concreta, quotidiana, e una
visione mistica e trascendentale dell'umanità e della fede.
In
Olanda
la Chiesa
calvinista rifiuta le immagini sacre, la fiorente borghesia invece faceva
delle opere d'arte un commercio continuo, talvolta esasperato, e i quadri
di genere si diffonderanno e verranno apprezzati in un mercato che diverrà
presto cannibale, schizofrenico fino al collasso. Questo sistema farà
comunque la fortuna per generi pittorici fino ad allora considerati minori
come la natura morta e il paesaggio (da ricordare gli olandesi Frans Hals
e Jan Vermeer, e il bergamasco Evaristo Baschenis) per cui
la Canestra
di Caravaggio è un precedente e un esempio imprescindibile.
La
maturità della pittura barocca si avrà con le gigantesche imprese
decorative di Pietro da Cortona, per esempio nella volta del salone di
Palazzo Barberini (1633-39) a Roma. La sua tecnica prodigiosa e
spericolata sarà presto seguita da un buon numero di adepti, il
cortonismo diventa così il linguaggio della pittura monumentale, un
perfetto mezzo di propaganda per committenze laiche e religiose in cui
apoteosi grandiose sono spinte verso l'altro da effetti luministici e
prospettici anche grazie all'uso delle quadrature (per creare le
architetture vi erano infatti degli specialisti, detti quadraturisti.
Barocco italiano e francese -
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