Lo sviluppo delle
arti fra Quattrocento e Cinquecento
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Antonio del Pollaiolo |
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Fiorenzo di Lorenzo |
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Andrea Mantegna |
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Perugino |
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Francesco del Cossa |
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Domenico Ghirlandaio |
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Niccolò di Liberatore |
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Ercole de Roberti |
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Bartolomeo Vivarini |
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Bartolomeo Montagna |
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Michael Pacher |
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Giovanni di Pietro |
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Verrocchio |
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Leonardo da Vinci |
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Melozzo da Forlì |
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Pinturicchio |
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Francesco di Giorgio Martini |
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Vittore Carpaccio |
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Cosimo Rosselli |
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Lorenzo di Credi |
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Giovanni Santi |
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Filippino Lippi |
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Antonio Alberti |
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Giovanni Battista Cima |
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Bramante |
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Giovan Antonio Boltraffio |
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Liberale da Verona |
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Bernardo Zenale |
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Sandro Botticelli |
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Bergognone |
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Luca Signorelli |
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Giovanni Canavesio |
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Francesco Botticini |
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Marco Palmezzano |
Verso la fine del Quattrocento, la tecnica della prospettiva aerea e
lineare, i nuovi canoni della raffigurazione del paesaggio, l'attenzione
alla resa espressiva delle presenze umane e lo studio della composizione
pittorica, trovarono ulteriore sviluppo presso molti artisti. A Firenze, Antonio
Pollaiolo e Andrea del Verrocchio entrambi pittori e scultori,
esplorarono le complessità dell'anatomia umana e tradussero il frutto di
queste ricerche nelle loro opere.
Pollaiolo -
Ritratto di giovane
donna
Dipinto della scuola di Verrocchio
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Sandro
Botticelli fu autore di dipinti ricchi di riferimenti mitologici, come
ad esempio la celebre Nascita di Venere realizzata dopo il 1482 e
conservata agli Uffizi di Firenze. Le sue scelte iconografiche evocano
"il ritorno degli antichi dei" secondo la definizione dello
studioso tedesco Aby Warburg: si rifanno cioè ad una classicità
idealizzata e paganeggiante.
La lezione di Verrocchio fu fatta propria e rielaborata
dal più importante dei suoi allievi, Leonardo da Vinci, che portò
la tradizione toscana alla corte milanese di Ludovico il Moro.
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