Pinturicchio (Perugia 1454 - Siena 1513)


Soprannome di Bernardino Betti o Bernardino di Betto. L'importanza di questo pittore è affidata soprattutto al valore decorativo della sua opera ricca di particolari e di invenzioni narrative, che servì da modello per le arti applicate ed in particolare in maiolica. Poco si conosce della sua formazione giovanile; è noto che collaborò con il Perugino nella realizzazione della decorazione di due degli otto pannelli delle Storie di San Bernardino (1473, Galleria Nazionale dell'Umbria a Perugia. Nel 1481 fu a Roma sempre con il Perugino per partecipare alla decorazione delle pareti della Cappella Sistina, eseguendo insieme alla bottega del maestro Il Viaggio di Mosè ed Il Battesimo di Cristo (1481-1483). Tra il 1485 ed il 1490 fu di nuovo a Roma dove dipinse le Storie della vita di San Bernardino nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli e decorò la Cappella di San Gerolamo (1488)e quella di Santa Caterina (1489) in Santa Maria del Popolo. Dopo aver cominciato gli affreschi per l'abside del Duomo di Orvieto fu licenziato e nel 1492 ritornò a Roma ad eseguire gli affreschi commissionatigli da papa Alessandro VI Borgia per il proprio appartamento in Vaticano (1492-1495). Nel 1495 gli fu commissionata una Pala per la Chiesa di Santa Maria dei Fossi e nel 1501 realizzò gli affreschi della Cappella Baglioni in Santa Maria Maggiore a Spello dove, come aveva già fatto il Perugino nel Collegio del Cambio a Perugia, dipinse il proprio ritratto con la data e la firma. Risale al 1502 la commissione di un ciclo d'affreschi per la libreria Piccolomini a Siena con le Storie della vita di Enea Silvio Piccolomini (papa dal 1458 al 1464 con il nome di Pio II). Infine, sempre a Siena, tra il 1508 e il 1510, dipinse gli affreschi pel palazzo Pandolfo Petrucci e, nel 1513, anno della sua morte, eseguì l'ultima sua opera La salita di Cristo al Calvario (Collezione Borromeo, Isola Bella).

San Giovanni Battista predica alla folla - San Giovanni Battista in solitudine

Natività

 

Affreschi


Vittore Carpaccio (Venezia 1455 ca. - 1526 ca.)


Le opere di questo pittore, in cui si mescolano reale e fantastico, lo collocano in una posizione piuttosto atipica nel panorama dell'arte del Rinascimento. Poco o nulla si sa della sua formazione artistica. probabilmente influenzato da Gentile e Giovanni Bellini e poi da Antonello da Messina e dalla pittura fiamminga, Carpaccio sviluppò tuttavia uno stile molto personale. Realizzò quattro grandi cicli narrativi. Il primo, Storie di Sant'Orsola è costituito da otto tele create per la scuola di Sant'Orsola (1490-1495, Accademia di Venezia). Questa è senza dubbio la sua opera più famosa per la marcata originalità tematica e rappresentativa , evidente soprattutto nel Sogno della Santa.

L'incontro dei fidanzati e la partenza in pellegrinaggio di Orsola

Il secondo ciclo (1502-1507) eseguito per la scuola di San Giorgio degli Schiavoni a Venezia, dove tuttora è conservato, illustra in nove quadri la vita di San Giorgio (famosa è la tela con San Giorgio e il Drago), San Gerolamo e San Trifone. Particolarissima l'atmosfera magica e misteriosa in cui sono immerse le scene.

Gli altri due cicli furono realizzati per la scuola degli Albanesi  con le Storie della Vergine (1504-1508, conservate tra l'Accademia Carrara di Bergamo, Brera a Milano, al Museo Correr e alla Ca' d'Oro di Venezia) e per la scuola di Santo Stefano con le Storie di Santo Stefano (1511-1514, conservate fra Brera a Milano, Museo di Stoccarda e Staatliche Museen di Berlino).

La fuga in Egitto - Storie della Vergine

 

Il leone di San Marco


Marco Palmezzano (Forlì 1455 ca. - 1539)


Autoritratto

Fu molto vicino ai modi di Melozzo da Forlì negli affreschi della distrutta Cappella Feo in San Biagio a Forlì, tanto da far pensare che lavorasse su cartoni eseguiti dallo stesso Melozzo, specie nella decorazione della cupola con figure di profeti su uno sfondo a cassettoni dipinti. In seguito rivelò elementi di scuola ferrarese e, in seguito di scuola veneta, interpretatati con un pesante senso della materia. Si recò spesso a Venezia dove risentì dell'opera del Giambellino, attraverso Cima e Montagna.

San Sebastiano


Lorenzo di Credi (Firenze 1456 - 1537)


Discendente da una famiglia di orafi, è da identificare forse con Andrea Sciarbelloni orefice. Entrato nella bottega del Verrocchio nel 1476, lo seguì fino agli ultimi anni praticando la pittura e la scultura. Seguace di Savonarola, bruciò nel 1497 nel rogo delle vanità i suoi dipinti profani, di cui resta solo la Venere ignuda (Uffizi, Firenze). L'opera di Lorenzo si riduce così ad una serie di figurazioni sacre. Artista di breve respiro supplì alla limitatezza fantastica con l'amorosità, quasi fiamminga, con  la cura del particolar, con lo splendore del colore e la grazia squisita delle espressioni tanto da meritarsi alla sua morte il seguente epitaffio.

ASPICIS VT NITEANT INDVCTO PICTA COLORE

ET COMPLETA MANV PROTINVS ARTIFICIS.

QVICQVID IN EST OPERI INSIGNI CANDORIS ET ARTIS,

LAVRENTI EXCELLENS CONTVLIT INGENIVM.

La Vergine e il Bambino con San Giuliano e San Nicola di Myra
 
Adorazione dei pastori

Natività

 

Madonna che allatta 

 

Venere ignuda


Filippino Lippi (Prato 1457 - Firenze 1504)


Autoritratto

Figlio del pittore rinascimentale Filippo Lippi, anticipò in qualche modo il manierismo con le sue opere più tarde. Dopo la morte del padre lavorò a Firenze nel 1472 con Sandro Botticelli adottandone pienamente lo stile per alcuni anni. Nel 1484 fu chiamato a completare gli affreschi della Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine a Firenze lasciati incompiuti da Masolino da Panicate e da Masaccio. Filippino, unendo alla grazia dei maestri rinascimentali il gusto per il particolare derivatogli dalla scuola fiamminga, realizzò mirabili dipinti. Dal 1488 al 1493 affrescò in Roma la Cappella Carafa in Santa Maria sopra Minerva e dal 1497 al 1502 la Cappella Strozzi in Santa Maria Novella a Firenze con le Storie di San Giovanni Evangelista e San Filippo Neri la cui ambientazione aprì la via ai primi manieristi.

Madonna con Bambino

 

Pala di Camaldoli


Cima da Conegliano (Conegliano 1459 ca. - 1518 ca.)


Trattasi di Cima Giovanni Battista di cui non si hanno notizie sulla sua formazione. Cima è documentato a Venezia dal 1492 e si distinguono i caratteri fondamentali della sua visione: modellato limpido, colori delicati e voluminosi, composizioni armoniose, equilibrati aggruppamenti di figure sullo sfondo di architetture di un raffinato classicismo o, più sovente, di ampi, profondi e sereni paesaggi dell'entroterra veneto.

L'Annunciazione

 

Madonna con albero d'arancio

 

Vergine con Bambino

 

Vergine con Bambino

Vergine con Bambino, San Giovanni Evangelista e San Nicola


Giovanni Antonio Boltraffio (Milano 1467 - 1516)


Esponente della pittura lombarda fra il Quattrocento e il Cinquecento, autore di alcune pale d'altare in cui appaiono il caratteristico sfumato di origine leonardesca e l'uso di colori con una prevalenza di azzurro e toni freddi. Intorno al 1491-1492 dipinge anche una celebre e discussa opera come la Madonna Litta del Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo eseguita probabilmente da Boltraffio sotto il controllo di Leonardo, apparentabile stilisticamente anche all'altra Madonna con Bambino oggi al Museo di Belle Arti di Budapest e a quella del Museo Poldi Pezzoli di Milano. Un genere in cui Boltraffio fu particolarmente versato fu quello ritrattistico, in cui la figura dell'effigiato (che spesso risaltava su un fondo nero) era trasfigurata nell'immagine di un santo (San Giorgio, Santa Lucia, San Sebastiano). Anche questo tipo di opere è strettamente imparentato con alcuni  dipinti di Leonardo come la celebre Dama con l'ermellino e il Musico.

Madonna con Bambino (Budapest)


Bernardo Zenale (Treviglio 1450 ca. - Milano 1526)


Artista lombardo che operò presso la corte di Ludovico il Moro. Sconosciuta è la sua formazione e le sue prime opere risentono chiaramente dell'influenza tardogotica. E' citato in questo contesto unicamente per l'importanza della sua nomina nel 1522 a direttore della Fabbrica del Duomo di Milano in quanto, come architetto, era già intervenuto nella costruzione della chiesa milanese di Santa Maria sopra San Celso.

San Bernardo e un monaco cistercense - L'Arcangelo Michele


Bergognone (Fossano, Cuneo 1451 ca. - Milano 1523 ca.)


Soprannome di Ambrogio da Fossano. Fu probabilmente allievo di Foppa dal quale derivò le atmosfere dolci e l'equilibrio cromatico della composizione. Dal 1488 lavorò a più riprese per  la Certosa di Pavia impiegando modalità stilistiche leggermente diverse. Nelle pale e nelle tavolette devozionali destinate alle celle dei monaci della Certosa, Bergognone mostra una sensibilità per il particolare quotidiano e un gusto per il tono dimesso della rappresentazione ispirati alla'arte fiamminga (Madonna del Certosino, 1488-1490, Pinacoteca di Brera, Milano; Cristo  che porta la croce e monaci certosini, 1494, Museo Civico, Pavia). Risalgono agli anni Novanta anche la grande pala con la Madonna e santi della Collegiata di Arona (1490 ca.), nella quale una luce calda e avvolgente diluisce la rigidità delle figure, e il quadro di piccole dimensioni della Madonna del latte (Accademia Carrara, Bergamo) di evidente ispirazione leonardesca Dell'ultimo periodo della sua produzione sono il Cristo portacroce della National Gallery di Londra (1501), il Battesimo di Cristo di Melegnano (1506), la pala per Santo Spirito a Bergamo (1508 ca.), l'affresco Incoronazione della Vergine di San Simpliciano a Milano (1508). L'Assunzione della Vergine (1522, Pinacoteca di Brera, Milano) è l'ultima sua opera documentata.

Madonna con Bambino e Angeli - Madonna con Bambino, Santa Caterina e il Beato Stefano Maconi - Madonna col Bambino, il Padreterno e Angeli

 

Vergine con Bambino

 
  • Madonna con Bambino e Santi
  • Madonna sul trono
  • Madonna del tappeto
  • Madonna che allatta


Giovanni Canavesio (XV secolo)


Pittore italiano del quale si hanno notizie dal 1482 al 1500. Nativo di Pinerolo, prete e cappellano, fu operoso in Liguria con cicli di affreschi e polittici, che fanno di lui uno dei più notevoli rappresentanti della pittura ligure del tardo Quattrocento. Affreschi in San Bernardo a Pigna e in Santa Maria della Sorgente a Briga Marittima e polittici nelle parrocchiali di Pigna e di Verderio Superiore, nella cattedrale Sabauda a Torino e in quella di Palazzo Bianco a Genova.

  • Gethsemani

  • Cristo oltraggiato

  • Salita al Calvario

  • Crocifissione

  • Resurrezione

Affreschi in Santa Maria della Sorgente a Briga Marittima