Adolf von Menzel (Breslavia 1815 -
Berlino 1905)
Naturalismo
Pittore tedesco che si fece conoscere oltre che per i
suoi dipinti anche per le sue incisioni e i suoi disegni. Alcuni dipinti
giovanili hanno accenti di un delicato e schietto lirismo e preludono
con il loro "naturalismo" alla luminosità impressionistica.
Tuttora egli è considerato il primo e più grande illustratore del suo
tempo per aver utilizzato certe tecniche e certi metodi espressivi,
realizzando numerose scene di vita quotidiana.
Schuster (Il calzolaio)

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Joseph Joachim al violino |
Il concerto di flauto di Federico II |
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Scuola di Barbizon

Théodore Rousseau (Parigi 1812 -
Barbizon 1867)

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E' considerato uno dei massimi pittori
francesi dell'Ottocento francese, caposcuola dei Barbisonniers.
La sua arte è direttamente connessa all'ammirazione per il
pittore inglese John Constable dal quale apprende l'uso di una
pennellata libera e morbida rifiutando il chiaroscuro di
tradizione accademica. Fu uomo inquieto e travagliato, deluso
dai moti rivoluzionari del 1830. Decise di dare una svolta alla
sua pittura, dopo il suo ritorno da un viaggio a Londra,
rifugiandosi nella visione di una natura trepidante e
nostalgica, della quale sceglie soprattutto di approfondire la
resa dei fenomeni atmosferici. In pratica, scelse di trasferirsi
all'aperto per dipingere recandosi a Barbizon, nella foresta di
Fontainebleau, a circa settanta chilometri da Parigi, dando vita
a una vera e propria "scuola" di pittura all'aperto
meglio conosciuta come «en plein air». Di questo
artista, purtroppo, nonostante tutte le ricerche effettuate non
è stata reperita neppure una sola riproduzione
filatelica. |
Jean-Baptiste Camille Corot (Parigi
1796 - 1875)
La pittura di paesaggio francese, codificata da
Valenciennes e rinnovatasi nel Romanticismo, si avvale da un lato della
rappresentazione in «en plein air» e dall'altro di paesaggi di
composizione o storici. A questo movimento appartengono Corot e la
scuola di Barbizon. L'attività artistica di questo pittore francese è
stata segnata dai suoi tre viaggi in Italia e dai soggiorni effettuati a
Chartres, Normandia, Borgogna e foresta di Fontainebleau. Ha dipinto
prevalentemente paesaggi lavorando con lo stile dei realisti e dei
romantici del suo tempo. Tra i pittori classificati nella scuola di
Barbizon, l'arte di Corot è più individuale di quella di Rousseau e
più poetica di quella di Daubigny. Fu molto considerato nei
circoli artistici parigini e riconosciuto come uno fra i più importanti
pittori di paesaggio mai esistiti. Corot conservò sempre per la
mitologia quell'interesse che gli derivava dai primi anni di formazione
e seppe fondere nella visione affettuosa dei suoi paesaggi la presenza
di ninfe, pastori e divinità.
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Agostina |
Baccante con una
pantera |
La grande quercia |
Mulino a Montmartre |
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Ninfa distesa |
Paesaggio con
fiume |
Paesaggio
italiano |
Ricordo di
Montfontaine |
Constant Troyon (Sèvres 1810 -
Parigi 1865)

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Dopo aver lavorato in un primo tempo come
decoratore di porcellane, in seguito si dedicò alla pittura di
paesaggio. Dopo che nel 1846 scoprì i grandi paesaggisti
olandesi del Seicento si dedicò alla pittura del paesaggio e
soprattutto degli animali eseguendo dipinti limpidi e luminosi.
Come tutti i suoi amici della scuola di Barbizon ottenne
successo e fu premiato per ben cinque volte al Salon di Parigi e
ottenne anche la Legion d'Onore. Alla sua morte, la madre
istituì il Prix Troyon dedicato ai pittori di animali e
assegnato alla Scuola di Belle Arti di Parigi.
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Jean François Millet (Gruchy,
Cotentin 1814 - Barbizon 1875)
La sua attività giovanile, iniziata nell'ambito del
Romanticismo, è indirizzata a quadri di soggetto storico e mitologico,
ma verso la fine degli anni quaranta, attratto dagli esempi di Courbet e
Daumier, i temi della sua poetica si impregnano di un crescente
naturalismo. I soggetti dei suoi quadri sono quasi sempre contadini che
vengono presentati con una intonazione poetica senza qualsiasi intento
provocatorio o di polemica sociale. Il tema della povera gente e
soprattutto dei contadini ricorre frequentemente nell'opera di questo
pittore sul quale esercitarono una forte suggestione l'amicizia,
divenuta fraterna dopo il 1849, con Théodore Rousseau e il lungo
soggiorno a Barbizon con la sua numerosa famiglia. In quella che può
essere definita "epopea dei campi", l'artista racconta, con
partecipazione sincera, la vita dei contadini, conferendo dignità
alla fatica del loro lavoro quotidiano, nobilitato da un'antica
sapienza, da riti e tempi prefissati, rispettati religiosamente.
Il bouquet |
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Il vagliatore di grano |
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Le spigolatrici |

(questa riproduzione de "Le
spigolatrici" è stata stampata al contrario) |
Charles François Daubigny (Parigi
1817 - 1878)

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Membro
importante della scuola di Barbizon, influenzato da Corot e
Coubert, divenne con la sua pittura uno dei più importanti
precursori dell'Impressionismo. L'artista, tuttavia, non
rifiutò mai completamente l'ambiente cittadino. Nel suo
battello il Botin, dove il pittore installò il suo studio,
visse a contatto diretto con la natura e dipinse numerosissime
vedute della Senna e dell'Oise. Inizialmente era profondamente
legato ad uno stile accademico con soggetti tratti da tematiche
storiche, ma dal 1843, quando si trasferì a Barbizon cominciò
a dedicarsi alla pittura «en plein air».
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Édouard Manet (Parigi 1832 - 1883)

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Figlio di un magistrato, intraprese la
carriera di ufficiale di marina e si imbarcò, come allievo
pilota per un lungo viaggio in Brasile. Al ritorno entrò nello
studio di Thomas Couture, portandovi un atteggiamento ribelle
all'accademismo imperante. Abbandonò la scuola dopo sei anni
(1856), durante i quali aveva copiato dipinti del Louvre e
compiuto viaggi in Italia, Germania e Olanda. Tra le prime opere
sono il realistico Bevitore di assenzio (Copenaghen, Gliptoteca
Ny Carlsberg) respinto dalla giuria del Salon nel 1859 e
il Chitarrista spagnolo (Metropolitano Museum, New York), che fu
accolto invece nel 1861. Lo studio dei grandi maestri spagnoli
(Velázquez soprattutto e Goya) e la moda ispanizzante del tempo
gli ispirarono altresì numerosi dipinti, fra i quali Ragazzo
con ciliegie (Oeiras, Fondazione Gulbenkian) |
È conosciuto come il padre
dell'Impressionismo sebbene egli stesso non abbia mai voluto
essere identificato con il gruppo degli impressionisti, nè
partecipò mai alle loro esposizioni. Piuttosto il suo stile è
molto vicino agli artisti della Scuola di Barbizon che l'artista
frequentò per un certo periodo tanto è vero che a tutt'oggi
rimane il più grande interprete della pittura
pre-impressionista.
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Il bevitore di assenzio |
Ragazzo con ciliegie |
Chitarrista spagnolo |
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Nel 1863 affrontò una personale alla Galleria
Martinet con quattordici tele, fra cui Lola di Valenza (Parigi,
Musée d'Orsay) e Musica alle Tuileries (Londra, National Gallery).
Contro la prima si appuntarono l'ostilità e l'irrisione del pubblico e
della critica. Ma soprattutto con il celeberrimo Le déjuner sur l'herbe
(Parigi, Musée d'Orsay), rifiutato dal Salon del 1863 ed esposto al
primo Salon des refusés, l'artista affermò la propria personalità
nella scelta del soggetto e nel modo di rappresentarlo suscitando presso
il grande pubblico sdegno e scandalo, ma nei giovani pittori
d'avanguardia (Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro) un'ammirazione
sconfinata che li portò a riconoscere in lui il maestro della nuova
pittura. Anche Baudelaire difese la nuova arte che suscitò uno stupore
ancora più clamoroso nel 1865 con la presentazione al Salon di Olimpia
(Parigi, Musée d'Orsay).
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Lola di Valenza |
Musica alle Tuileries |
Nel 1866 dipinse il Piffero di reggimento (Le Fifre,
Parigi Musée d'Orsay), uno dei capolavori più significativi
dell'artista, che compendia il suo interesse per la pittura giapponese
nell'essenza di modellato e per Velázquez nell'ambientazione atmosfera.
Il dipinto presentato al Salon fu respinto.
Nel 1867, escluso dall'Esposizione universale, Manet
organizzò in un padiglione fatto costruire appositamente nel
giardinetto del marchese di Pomereux tra Avenue Montaigne e Avenue
de l'Alma una mostra personale che scatenò furori polemici. Nel 1868
dipinse il ritratto di Émile Zola (Louvre, Parigi) e quello di
Théodore Duret (Parigi, Petit Palais), critico amico dell'artista,
attorno al quale in quegli anni si riunivano al Café Guerbois gli
impressionisti. Manet ne subì l'influenza, schiarendo la tavolozza,
come testimoniano già nel 1869 due tele presentate al Salon: la
Colazione nello studio (Monaco, Bayerische Staatsgemäldesammlungen) e
il Balcone (Parigi, Musée d'Orsay), in cui è raffigurata Berthe
Morisot amica e dal 1874, cognata del pittore.
Ritratto di Émile Zola |
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Ritratto di Théodore Duret |
Colazione nello studio |
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Il balcone |
Nel 1870 espose il ritratto di Eva Gonzáles (Londra,
National Gallery), unica sua allieva, ed eseguì numerose vedute del
porto di Boulogne-sur-Mer. Soprattutto dopo la guerra del 1870 la sua
pittura si accostò, nell'intensa luminosità e nella ricerca di effetti
atmosferici, a quella degli impressionisti, tra i quali frequentò
specialmente Claude Monet che ritrasse ad Argenteuil sul suo studio
galleggiante (Monaco, Bayerische Staatsgemäldesammlungen). Non
partecipò tuttavia mai alle manifestazioni ufficiali del gruppo, alla
cui ultima maniera si contrappone il persistere, in lui, della saldezza
dei contorni: infatti, la pittura chiara in plein air Argenteuil
(Tournai, Museo di Belle Arti), Coppia in barca a vela (Metropolitan
Museum of Art, NY), Nella serra (Berlino, Staatliche Museen), non lo
assorbì mai completamente.
Argenteuil |
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Coppia in barca a vela
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Nella serra |
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Nel 1873 riscosse un raro successo al Salon con il
ritratto di Emile Bellot (Museo d'arte di Filadelfia) che divenne presto
popolarissimo. Oltre a numerosi ritratti di amici come il
Mallarmé (Louvre, Parigi), il cantante Faure nelle vesti di Amleto
(Essen, Folkwangmuseum), Antonin Proust (Toledo, Ohio, Museo d'Arte),
dipinse scene di genere, vedute cittadine e una felice serie dedicata al
mondo dei caffé-concerto e alla vita notturna di Parigi. la Cameriera
con boccali in una birreria (Londra, National Gallery), il Bar delle
Folies-Bergére (Londra, Tate Gallery). Negli ultimi anni usò di
preferenza la tecnica meno faticosa del pastello ed eseguì nudi
femminili : Giovane bionda dal seno scoperto (Parigi, Musée d'Orsay).
La sua opera, ricca e varia, comprende anche nature morte di esecuzione
libera e brillante: Fiori in un vaso di cristallo (Parigi, Musée
d'Orsay), disegni e incisioni.
Ritratto di Emile Bellot |
Ritratto di Stéphane Mallarmé |

Cameriera con boccali in una
birreria |
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Manet che dipinge sul battello |
L'esecuzione dell'imperatore Massimiliano |
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Ritratto di Madame Manet sul sofà azzurro |
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Signora con ventaglio |
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La ninfa sorpresa |
Ritratto |
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Corse a Longchamp |
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Giovane donna in giardino |
Nanà
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L'amazzone |
Il giardino di Bellevue |
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