Jacob Hendrik Maris (L'Aia 1837 -
Karlsbad 1899)
Maris è stata una famiglia di pittori
olandesi. La pittura di Jacob attenta a effetti atmosferici e tonali,
già indirizzata verso lo stile romantico, fu influenzata, dopo il suo
trasferimento a Parigi nel 1865, dall'incontro con Corot e dai pittori
di Barbizon. Espose al Salon nel 1866. Ritornato all'Aia dieci anni più
tardi dedicò la maggior parte della sua opera al paesaggio olandese
distinguendosi per l'austerità della visione paesistica. Il fratello
Matthijs (1839-1917), formatosi in Germania sui modelli di gusto
romantico, ebbe in seguito notevole successo in Inghilterra dove si
accostò ai preraffaelliti. Willhelm (1844-1910) subì l'influenza di
Jacob e attraverso lui quella degli impressionisti, ma cercò di
realizzare una fusione con il tradizionale realismo analitico olandese.
Giovane donna che allatta un bambino |
Ponte levatoio in Olanda |
Mulino a vento |
Anton Mauve (Zaandam 1838 - Arnhem,
Gheldria 1888)
Paesaggista della scuola dell'Aia alla quale sono
collegate le prime esperienze artistiche di Van Gogh, di cui era
parente. Dipinse con toni armoniosi e rigore di disegno scene di vita
campestre subendo l'influsso di Millet e della scuola di Barbizon,
acquisendo un tono intimo e famigliare. Dipinse ritratte e marine, ma i
suoi temi preferiti furono le scene rustiche ambientate in brughiere e
praterie, che rese con una tavolozza caratterizzata da tenui tonalità
grigio-argentee.
Brughiera a Laren |
Cottage sul canale |
Nicolae Grigoriescu (Pitaru 1838 -
Câmpina 1907)
Pittore rumeno. E' considerato il fondatore della
pittura rumena moderna assieme a Ion Andreescu. Cominciò a fare pratica
a Bucarest dipingendo nello studio di un pittore ceco e quando nel 1850
terminò l'apprendistato cominciò a dipingere in proprio delle icone e
ad affrescare alcune chiese. Nel 1861, grazie all'aiuto di un politico
mecenate, ottenne una borsa di studio e partì per Parigi dove
frequentò l'Accademia delle Belle Arti assieme a Jean-Baptiste Renoir.
Durante l'estate si trasferiva a Barbizon senza tralasciare, tuttavia,
le visite ai musei del Louvre e del Luxembourg facendo copie dei maestri
Rembrandt e Rubens. Nel 1864 tornò in Romania per un breve periodo
viaggiando per raccogliere il materiale di cui aveva bisogno per
eseguire dipinti di ispirazione rumena in vista della Mostra
Internazionale di Parigi del 1867. Al suo rientro in Francia abbandonò
gli studi classici e aderì integralmente alla Scuola di Barbizon
muovendo i primi passi verso la pittura impressionista. Nel periodo
1877-1878 fu inviato in Romania sul fronte della Guerra di Indipendenza
contro la Turchia. Con i suoi dipinti riuscì ad immortalare i momenti
più salienti di quel conflitto e nel 1885 completò il quadro "di
guerra" più importante della storia della pittura rumena L'attacco
di Smârdan. negli anni 1873-1874 viaggiò in Italia, in Grecia e
Austria e nel 1896 partecipò, come protesta contro l'arte ufficiale,
per un'arte non sottomessa al potere, alla Mostra degli artisti
indipendenti.
Contadina nella sua casa |
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Contadina con acqua |
Pastore |

Principe Dragon e la caccia
del bisonte |
Ragazzo con cane |
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Ragazzi alla fontana
(impresso al contrario) |
Contadina che fila la lana |
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Bella contadina |
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Donna alla spiaggia |
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Primavera |
Nuda in riva al mare |
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Contadina con camicia |
Contadina con fazzoletto rosso in testa |
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Ragazze che lavorano al cancello |
Attracco a Smârdan |
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Il trasporto dei prigionieri |
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L'artiglieria |
Bernard Blommers (L'Aia 1845 - 1914)

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Pittore e incisore olandese della Scuola
dell'Aia. I suoi primi quadri sono stati per lo più di genere
con opere che ritraggono i pescatori e le loro mogli.
Successivamente, seguendo la scuola francese di Barbizon, con
altri artisti come Mauve e Maris, decise di uscire per strada
allo scopo di plasmare il nuovo paesaggio olandese su tela in
maniera realistica e con un gran senso dell'uso della luce e
dell'atmosfera «en plein air».
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Fabbrica del latte |
Lavoro a maglia sulla duna |
Ion Andreescu (Bucarest 1850 - 1882)
Considerato fra i maggiori pittori dell'Ottocento,
studiò alla Scuola di Belle Arti di Bucarest e diventò professore di
disegno e calligrafia. Alla fine del 1878 si recò a Parigi e frequentò
la Scuola di Barbizon e qui incontrò il suo connazionale Nicolae
Grigoriescu. Ebbe una vita breve e grama caratterizzata dalla malattia.
Andreescu si dedicò, se pur tardivamente, alla pittura con un fervore
che nulla nel suo atteggiamento sembrava manifestare in precedenza. La
sua è stata una pittura solitaria con un bisogno di comunicazione e di
espressione caratterizzata da colori tenui ispiratasi ai paesaggisti di
Barbizon e, in particolare, a Courbet.
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Contadina con copricapo verde |
Foresta d'inverno |
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Inverno a Barbizon |
Betulle sul bordo del laghetto |
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Donna in blu |
Modella con
vestito |
Rocce e betulle |
Strada alta |
i Macchiaioli
Giovanni Fattori (Livorno 1825 -
Firenze 1908)
Giovanni Fattori è stato un importante pittore
toscano vissuto alla fine dell'Ottocento tra Livorno e Firenze. E' stato
certamente il maggior esponente dei Macchiaioli, movimento
artistico toscano che anticipò i giochi di luce tipici degli
impressionisti. Pittore e incisore di successo, sperimentò diverse
tecniche figurative oltre alla pittura, utilizzate per rappresentare la
sua terra, la Toscana e più in particolare la Maremma. I temi più
ricorrenti nella pittura di Fattori sono i ritratti, i paesaggi e gli
episodi storici. Nel 1848 è coinvolto nei moti risorgimentali
diventando fattorino di stampa clandestina. L'anno successivo assiste
all'assedio di Livorno, fatto che lo segna profondamente e che
influenza, appunto, la sua pittura indirizzatasi sul tema militare. La
macchia di colore diventa la base dei suoi quadri e tra le scene
storiche la Battaglia di Magenta verrà poi considerato il primo quadro
italiano di storia contemporanea. Poi, nel 1850 inizia a frequentare a
Firenze il Caffè Michelangelo punto di ritrovo degli artisti
anti-accademici dell'epoca ove conobbe Telemaco Signorini e Silvestro
Lega che, insieme ad altri, qualche anno più tardi fondarono il
movimento dei Macchiaioli. Uscirono alla ribalta nel 1860
all'Esposizione Nazionale, ma con poco successo. Fattori soggiornò
anche a Parigi, come tanti altri artisti macchiaioli, ma lontano dal
famoso Caffè Michelangelo, il cenacolo, privo del centro comune, si
disgregò e si disperse quell'idea di rinnovamento artistico che aveva
dato per un momento luce e carattere sovraregionale alla loro pittura.
Così si estinse a poco a poco la "rivoluzione della macchia",
movimento che creò attraverso Fattori e tanti altri artisti opere
notevoli e che avrebbe potuto aprire alla pittura italiana orizzonti
più vasti.
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La Battaglia di Magenta |

La vedetta |
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Rotonda Bagni Palmieri |
Silvestro Lega (Modigliana di Forlì
1826 - Firenze 1895)

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Romagnolo di nascita, svolse la sua
formazione giovanile presso l'Accademia di Belle Arti di
Firenze. Dopo un esordio dai tratti fondamentalmente accademici,
si accostò alla tecnica a macchia degli artisti che si
riunivano al Caffè Michelangelo, compiendo un'evoluzione in
senso realista ma con caratteristiche personali. Pittore molto
dotato tecnicamente, realizzò le sue opere migliori tra il 1867
e il 1868, quali Il canto dello stornello, Il pergolato, La
visita, che rimangono tra le opere più alte dell'Ottocento
italiano. Il contenuto dei suoi quadri tende ad esaltare la
semplicità delicata e gli affetti puri che caratterizzano la
piccola borghesia italiana di quegli anni. Nei suoi quadri vi è
sempre un po' di commozione nostalgica per questo piccolo mondo
vissuto in piccoli centri urbani.
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La visita |
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Il canto dello stornello |
Il pergolato |
Michele Gordigiani (Firenze 1835 -
1909)
E'stato un pittore italiano figlio di un musicista.
Studiò alla scuola di Luigi Mussini insieme a Silvestro Lega. Dipinse
quadri storici, mitologici e di genere: sono noti i suoi ritratti di
Cavour e della Contessa di Castiglione. Tra il 1855 e il 1860 si
accostò ai macchiaioli e dal 1876 al 1886 fu alla Royal Academy di
Londra.
Contessa di Castiglione |
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Cavour |
Giovanni Boldini (Ferrara 1842 -
Parigi 1931)
La produzione pittorica di questo artista attraversa alcuni decenni
cruciali della cultura europea dal 1860 al 1930: si tratta infatti di un
arco di tempo caratterizzato da scambi intensissimi fra scrittori,
musicisti e maestri delle arti visive, spesso partecipi o almeno
spettatori di una vita sociale assai mondana: salotti, teatri, corse al
trotto, balli, esposizioni di toilettes femminili. Formatosi a Firenze
nella cerchia dei macchiaioli, si recò poi a Londra e a Parigi dove si
stabilì nel 1871 divenendo, con i suoi ritratti, il pittore alla moda
della borghesia parigina. Fu portatore di varie innovazioni, fra queste
ci fu l'effetto "fuoco d'artificio" ottenuto con pennellate di
bianco o di nero lucente date come un turbinio del vento, portando certi
soggetti al limite dell'astrazione. Inseguì costantemente l'idea del
movimento secondo i dettami di un luminoso realismo. Le sue donne paiono
concedersi generose alla vista, sebbene i loro sorrisi rimandino sempre
ad una interiorità piuttosto inquieta e inafferrabile, consona, del
resto, alle indimenticabili femmes dei romanzi di Proust, grande
amico di Boldini, ma anche alle maliarde immortalate da D'Annunzio.
Ritratto di Giuseppe Verdi |
Donna che entra nel bagno |
Nudo sdraiato |
Donna Franca Florio |
Marchesa Luisa Casati |

Piume di pavone |
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