Il percorso
dell'arte, a partire dal Realismo fino a giungere ai movimenti artistici
del Novecento, é costituito da tante tappe che hanno segnato il
progressivo annullamento dei canoni fondamentali della pittura
tradizionale. Nella storia artistica occidentale l'immagine pittorica per
eccellenza è stata sempre considerata di tipo "naturalistico",
cioè le immagini della pittura devono riprodurre fedelmente la realtà,
rispettando gli stessi meccanismi della visione ottica dell'uomo. Il
Rinascimento italiano aveva fornito gli strumenti razionali e tecnici del
controllo dell'immagine naturalistica, tutto finalizzato a rispettare il
principio della verosimiglianza, attraverso la fedeltà plastica e
coloristica. Questi principi, dal Rinascimento in poi, sono diventati come
legge fondamentale nell'arte del dipingere che potremmo definire
"accademica". Dal "Realismo", un movimento pittorico
che si interessa soprattutto alla rappresentazione della realtà
quotidiana, derivò quella corrente pittorica definita
"Impressionismo" che
attraversa per un ventennio (sino al 1880) la storia dell'arte
rivoluzionandone completamente soprattutto la tecnica. Il 1886 è l'anno
dell'ultima mostra Impressionista, ma l'eredità che esso lascia, eredità
con cui dovranno confrontarsi tutte le esperienze pittoriche degli anni a venire, oserei dire fino ai giorni nostri, è veramente unica. Non sarebbe
errato affermare che fu l'Impressionismo ad aprire la porta all'arte
contemporanea. Questa breve premessa per definire la scelta operata
di partire dal Realismo per giungere sino all'arte contemporanea senza
"staccare" il filo conduttore attraverso la formulazione di
capitoli a se stanti, ma di proporre di volta in volta, sviluppando con un
nesso di continuità, tutte quelle correnti artistiche che si sono
intrecciate e susseguite fino a tutto il Novecento.
- Realismo -
Il Realismo è una corrente artistica sviluppatasi in
Francia nel diciannovesimo secolo e che vede in Gustave Courbet il suo
principale esponente con altri importanti artisti come Honoré Daumier,
Jean François Millet e Henri Fantin-Latour. Il termine realismo può
essere usato come termine generico, per indicare un particolare
atteggiamento dell'artista verso la realtà - la tendenza, in pratica, a
rappresentarla ed esprimerla fedelmente - e come tale rintracciabile
nelle epoche più diverse: realistico ` l'atteggiamento dell'uomo
primitivo, con la sua fiducia nell'identità tra oggetto e
rappresentazione; realistiche le creazioni del mondo ellenistico e romano;
realistico il criterio di imitazione della realtà che è alla base del
Rinascimento. Ma in questa troppo ampia generalità, il concetto non è
più definibile concretamente. Definiamo invece Realismo quel movimento
pittorico e letterario che nei primi decenni dell'800, verso il 1840,
trova le sue radici nel "positivismo", un pensiero filosofico
che studia la realtà in modo scientifico. Pensiero che si innesta oltre
che sull'influsso sempre vivo del razionalismo illuminista, sulla crisi
dell'idealismo classico-romantico e nel contesto della situazione politica
determinatasi a seguito della rivoluzione del 1848 che aveva risvegliato
aneliti democratici in tutta Europa. Arriva al suo massimo fulgore nel
periodo del Secondo Impero, caratterizzato da un forte sviluppo economico
e tecnologica della borghesia. Ed è in questo periodo che inizia a
definirsi l'Impressionismo che rispetto al Realismo non ne condivide
l'impegno ideologico o politico in quanto non si occupa dei problemi, ma
solo dei lati gradevoli della società del tempo. Il Realismo come
tendenza programmatica trova la sua esplicita affermazione nel 1855 anno
in cui Gustave Courbet definisce i suoi ideali artistici in un opuscolo
scritto in occasione dell'Esposizione Universale di Parigi «Ho voluto
essere capace di rappresentare i costumi, le idee, l'aspetto della mia
epoca secondo il mio modo di vedere, fare dell'arte viva, questo è il mio
scopo».
Tale movimento si diffuse velocemente in Europa con
diversi temi. In Germania con il Naturalismo della scuola di Adolph von
Menzel, in Italia con il movimento Divisionista di Giuseppe Pellizza da
Volpedo e il Verismo belga di Constantin Meunier.
Nel XX secolo, l'ideale inventato da Courbet venne poi
ripreso da altre correnti come il Muralismo messicano, il Neorealismo
italiano ed il Realismo socialista, sviluppatosi in URSS con l'ascesa al
potere di Stalin e di chiara connotazione politica. Nel dopoguerra a
Milano, tra gli Cinquanta e Sessanta, un gruppo di giovani pittori diede
vita alla tendenza del Realismo esistenziale che riprese i temi del
Realismo rompendone gli schemi ideologici.
- Naturalismo -
Come il Realismo, il Naturalismo respinge l'idealismo
stilizzato del Classicismo e del Romanticismo, affermando il primato della
realtà oggettiva, senza discriminazione di carattere sociale o
filosofico. In molti artisti è difficile distinguere il Realismo dal
Naturalismo, anche perché quest'ultimo si evidenzia solo per i temi
scelti: alle opere di natura storica venivano preferiti gli aspetti del
mondo del lavoro e la vita dei campi. In Francia, come in altri Stati, il
Naturalismo è un movimento che coinvolge anche la Letteratura e il
Teatro. Il grande interesse per i paesaggi naturali porta un gruppo di
artisti a Barbizon a dipingere all'aperto. Tra i maggiori esponenti
del gruppo vi sono Théodore Rousseau che dipinge pastori senza volto,
Jean-Baptiste-Camille Corot ed Edouard Manet. Quest'ultimo ritrae la
realtà urbana senza il peso di ideologie, realizzando il ponte fra
Realismo e Naturalismo in un nuovo genere di pittura che porterà
all'Impressionismo. In Italia lo sviluppo della corrente naturalistica si
sviluppa indipendentemente dalla pittura europea, ma deriva dalla
continuità pittorica italiana, in particolare quella fiorentina e
toscana: infatti i pittori naturalistici si riconoscono nel movimento dei Macchiaioli.
Il principale artista rappresentativo del Naturalismo pittorico italiano
fu Giovanni Fattori.
- Scuola di Barbizon -
Con questo termine si identifica un gruppo di pittori e
una corrente paesaggista del Realismo collegata alla località di Barbizon
in Francia non lontana dalla foresta di Fontainebleau a sud di Parigi.La
rivoluzione dell'urbanistica della città voluta da Napoleone III e
realizzata da Haussmann trasformò profondamente la vita della città e di
molti artisti: Parigi era diventata una città caotica, rumorosa, gli
spazi erano enormi e non c'erano più quegli angoli caratteristici che
ispiravano gli artisti del tempo. Proprio per questo un gruppo di pittori
si riunì a Barbizon con il proposito di immergersi totalmente nella
natura. Attorno al 1835 e fino al 1870 il luogo è stato dunque il ritrovo di un gruppo
di pittori come Théodore Rousseau, il leader del gruppo, Corot che
diventerà uno dei maggiori vedutisti del secolo, Courbet, Daubigny,
Millet ed altri successivamente, tutti esponenti del Realismo inclini a
indugiare in tendenze formalmente raffinate e legate al Romanticismo. Il
Realismo dei pittori di Barbizon ` prima di tutto una presa di posizione
culturale e ideologica che attraverso la riproduzione di una realtà non
adulterata, né abbellita, né edulcorata, porta all'acquisizione di una
coscienza morale dei problemi sociali dell'epoca, al coraggio di
un'obiettività di analisi che non mascheri la realtà, per quanto brutta
e sgradevole, ma la rappresenti nella sua crudezza oggettiva, perché
tutti ne prendano coscienza. Questo gruppo di artisti, a cui intorno al
1866 si aggiunsero anche alcuni grandi protagonisti dell'Impressionismo
come Monet e Renoir in cerca di ispirazione, si dedicavano alla pittura «en
plein air» portando la loro attrezzatura all'aperto, nel bel mezzo
dell'ambiente naturale, per ritrarre dal vero il paesaggio o i contadini
al lavoro nei campi, alla diretta luce del sole, lontano da ogni
manipolazione artificiosa dell'immagine. Tra gli artisti che maggiormente
influenzarono questo movimento, un ruolo fondamentale spetta sicuramente a
John Constable che attraverso la sua pittura del paesaggio inglese, a
partire dalla sua prima esposizione al Salon di Parigi nel 1824, si
dimostrò anticipatore di una tecnica pittorica di scomposizione cromatica
in piccole macchie di colori puri che diverrà poi tipica degli
impressionisti. Ciò che in parallelo, seppure con diversi mezzi formali,
realizzarono in Toscana i Macchiaioli. Ai primi del Novecento, l'influenza
della scuola di Barbizon giunse anche in America, dove diede origine alla
cosiddetta Scuola americana di Barbizon o degli Impressionisti
americani.
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