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Vincent van Gogh
(Groot-Zundert, Brabante 1853 -
Auvers-sur-Oise 1890)
Queste pagine non costituiscono un'esplorazione
esauriente e completa della vita di Vincent van Gogh che, nella sua
breve ma intensa vita artistica, ha realizzato ben 861
dipinti, 1029 disegni, 147 acquarelli e 10 opere grafiche. Si tratta
semplicemente di una sintesi legata principalmente alle emissioni
filateliche che i vari Paesi hanno ritenuto di dover dedicare a questo
artista.

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I primi anni (1853 - 1879) |

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La storia di van Gogh ha inizio a Groot-Zundert, borgo
rurale della regione agricola del Brabante, nell'Olanda meridionale, sul
confine belga. Il padre, pastore della Chiesa Riformata Olandese, vi si è trasferito nel 1849
e due anni più tardi sposa la figlia di un rilegatore di libri alla Corte
dell'Aia che gli darà, oltre Vincent, altri cinque figli.
La sua nascita avvenne il 30 marzo 1853 un anno esatto
dopo che sua madre ebbe dato alla luce un primo figlio, nato morto il 30
marzo 1852, pure chiamato Vincent. Il fatto di avere un fratello morto con
il suo stesso nome e la sua stessa data di nascita si suppone che possa
aver nuociuto psicologicamente all'artista che potrebbe essersi sentito
"un figlio in sostituzione".
L'infanzia trascorre in questo ambiente di
provincia chiuso e bigotto, in seno ad una rispettabile e conformista
famiglia borghese in cui la personalità di Vincent si plasma per
contrasto insofferente ad ogni costrizione e integrazione.
Si avvicina all'arte lavorando all'Aia per la
bottega d'arte della Galleria francese Goupil già nel 1869, quando aveva
sedici anni, aggiungendo all'occasione offertagli dall'esperienza
lavorativa le visite istruttive ai musei della città e le numerose
letture. Nel 1873 è trasferito per un breve periodo alla sede di Parigi e
durante questo primo soggiorno visita con entusiasmo il Salon, il Louvre e
il Luxembourg. Il successivo trasferimento alla Goupil di Londra diventa
un evento carico di conseguenze negative per il suo futuro lavorativo.
Vincent vi rimane per due anni sperimentando una dolorosa solitudine:
l'unico svago, dopo il lavoro, sono le lunghe passeggiate nei parchi o
sulle rive del Tamigi, le visite ai musei, le letture, il disegno. Il
peggio arriva quando van Gogh si trasferisce in pensione in casa della
vedova Loyer e si innamora della figlia della sua padrona di casa, Ursula,
e ne viene respinto.
È la prima, cocente delusione d'amore, il primo di
quegli impossibili legami che saranno una costante della sua vita
sentimentale. In questo periodo di cupa disperazione comincia a maturare
in lui un atteggiamento mistico che via via si trasformerà in vero e
proprio furore religioso. Si disinteressa del suo lavoro alla Goupil e a
nulla giova il suo trasferimento alla filiale di Parigi: il primo aprile
del 1876, Vincent è licenziato. E nell'estate dello stesso anno iniziò
per lui una vera trasformazione religiosa e cominciò a considerare
seriamente l'ipotesi di dedicare la sua vita alla Chiesa.
Nella primavera del 1877, si trasferisce ad Amsterdam
per prepararsi agli esami di ammissione alla Facoltà di Teologia, ma la
dimensione teorica cui lo costringono gli studi teologici non gli basta e
lo porta a fallire anche questo tentativo. Ciò nonostante, nel 1879
riesce ad ottenere un incarico come predicatore laico a Wasmes, centro
minerario del Borinage, nel Belgio meridionale, per insegnare la Bibbia ai
minatori. Vincent interpreta con totale dedizione la sua missione, vivendo
in assoluta povertà e infliggendosi pene corporali: questo suo modo di
vivere in totale indigenza non è gradito alle autorità del luogo che non
gli rinnovano l'incarico. Si trasferì in un villaggio adiacente, Cuesmes,
dove
visse in povertà lottando per la vita giorno dopo giorno scegliendo di
rimanere un membro della comunità dei minatori. Un giorno Vincent ebbe
l'impulso di recarsi a visitare la casa di Jules Breton, un pittore
francese che egli ammirava, e camminò per 7o km fino a Courrières in
Francia per vederlo. Una volta arrivato presso l'abitazione di Breton la
sua timidezza gli impedì di bussare alla porta e, scoraggiato, fece
ritorno a Cuesmes. e fu in questo periodo che Vincent iniziò a dipingere i
minatori e le loro famiglie e scelse definitivamente la carriera
artistica. Fu allora che Vincent iniziò a dipingere i minatori e le loro
famiglie, documentando le loro dure condizioni di vita scegliendo di fatto
la sua successiva e ultima carriera: quella artistica.

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Gli inizi della carriera artistica
(1880 - 1884) |

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Nel 1880 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di
Bruxelles. Ben presto però, a causa del suo carattere insofferente,
l'abbandona per proseguire gli studi da autodidatta con l'aiuto di
riproduzioni e corsi di disegno. Nell'estate del 1881 tornò nuovamente a
vivere con i suoi genitori ad Etten e in quel periodo incontrò la cugina
Cornelia Adriana von-Stricker detta Kee rimasta vedova da poco e con un
figlioletto. Vincent se ne innamora, ma rimase sconvolto dinanzi al
rifiuto di lei. Lo sconforto fu tale che, non potendola incontrare a causa
del padre, mise la mano sul tubo di una lampada ad olio bruciandosela.
Ciò nonostante, Vincent fu incoraggiato dal lato artistico da un suo
cugino affermato pittore Anton Mauve che gli regalò il primo set di
colori ad acquarello. Il rapporto, che era stato eccellente, andò a
deteriorarsi quando Vincent incontrò a l'Aia Clarissa Maria Hoormik
nota come "Sien" una prostituta già incinta del secondo figlio.
Vissero insieme diciannove mesi ma la loro fu una relazione molto
tempestosa a causa della volubile personalità di entrambi e del
permanente stato di tensione dovuto all'estrema povertà in cui erano
costretti a vivere. Sien e i suoi bambini posarono per dozzine di disegni
raffinati e carichi di emozioni che presero il posto di quelli più
primitivi sui minatori. Aveva, comunque, iniziato a dipingere anche con i
colori ad olio.
Spiaggia di Scheveningen:
acque calme |
(L'Aia 1882 - Minnesota Marine
Art Museum (Winona, Minnesota, USA) |
A partire dal 1883 l'uso dei colori ad olio da parte di
Vincent divenne più frequente e con il progredire della tecnica la
relazione con Sien, invece, si deteriorava e in settembre posero fine al
loro rapporto. Così come avvenne per il suo fallimento nel Borinage, allo
stesso modo anche in questa circostanza Vincent si chiuse in se
stesso isolandosi, lasciò l'Aia e si recò nel Drenthe una regione
piuttosto desolata dei Paesi Bassi. Spostandosi attraverso tutta la
regione ebbe modo di disegnare e dipingere quel paesaggio così
ostile e i suoi abitanti. Sul finire del 1883, Vincent tornò nuovamente
dai suoi genitori che nel frattempo si erano trasferiti a Nuenen
Continuando a rifinire la sua arte producendo tanti disegni e soprattutto
dipinti: tessitori, filatori, poveri lavoratori, ma i suoi soggetti
preferiti si rivelarono i contadini del posto. Durante l'estate una sua
vicina di casa, Margot Begemann si era innamorata di Vincent e lo
sconvolgimento emotivo per quella relazione la portò a tentare il
suicidio, tentativo dal quale si riprese ma che lasciò Vincent ancora una
volta sconvolto.
Campo di tulipani (L'Aia 1883
- National Gallery of Art, Washington) |
Testa di uomo con pipa
(Nuenen, 1884 - Museo van Gogh, Amsterdam) |
Contadina seduta con cappello
bianco (1884, Nuenen) |
Morohashi Museum of Modern Art
- Kita-Shiobara-Mura (Fukushima, Japan) |
Tessitore rivolto a sinistra
con telaio (1884, Nuenen - Museum of Fine Arts, Boston) |
Tessitore di fronte a destra
con telaio (1884, Nuenen - Collezione privata) |
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Raccoglitori di
legna nella neve (Nuenen, 1884 - Collezione privata) |
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1885 e inizio 1886 - La svolta e i primi
capolavori |
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I dipinti di Nuenen |
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Nei primi mesi del 1885 Vincent continuò la sua serie
di ritratti di contadini, dipinti che egli considerava dei veri e propri
"studi", rimanendo finanche distaccato emotivamente alla
scomparsa del padre avvenuta il 26 marzo. Era tutto concentrato
nell'affinare la sua arte e la sua tecnica propedeutiche a quello che
sarebbe stato il suo primo grande dipinto: I mangiatori di patate.
Questo dipinto è unanimemente riconosciuto come il primo vero capolavoro
di van Gogh caratterizzato da colori molto scuri carichi di malinconia
che, come per gli altri dipinti eseguiti in precedenza, rappresentavano il
lavoro di poveri contadini per i quali Vincent nutriva grande rispetto e
ammirazione. Alcune voci calunniose che lo indicavano come il padre di un
bambino di cui era incita una giovane contadina che aveva posato per lui e la sua natura di artista inquieto
che aveva bisogno di
ricercare nuove esperienze, nuove sensazioni, nuove tecniche
indussero Vincent a trasferirsi ad Anversa dove si iscrisse agli inizi del 1886
all'Ecole des Beaux-Arts. Visita i musei e resta affascinato dalle opere
di Rubens e scopre le stampe giapponesi, al tempo molto popolari fra gli
artisti occidentali, in particolare tra gli Impressionisti. Vi rimase solo quattro settimane perché
con il suo carattere impulsivo e inquieto, decise che esistesse
un'unica città per un artista in cui valesse veramente la pena di
lavorare. Lasciò quindi
l'Olanda per trovare nuovi stimoli a Parigi in compagnia degli
Impressionisti.
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Paesaggio
autunnale (Nuenen, 1885 - Fitzwilliam Museum, Cambridge) |
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Viale con platani
(Nuenen, 1885 - Rotterdam, Museo Boymans-van Beuningen) |
Natura morta con Bibbia
(Nuenen, 1885 - Museo van Gogh , Amsterdam) |
Cottage (Nuenen, 1885 -
Museo van Gogh, Amsterdam) |

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Un granaio decrepito (Nuenen,
1885 - Collezione privata) |
Contadina che cuce (Nuenen,
1885 - Museo van Gogh, Amsterdam) |
Vecchia Torre del cimitero a
Nuenen (Nuenen, 1885 - Museo van Gogh, Amsterdam |
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Il giardino
Canonica a Nuenen nella neve
(Nuenen, 1885 - The
Armand Hammer Museum of Art, Los Angeles) |
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La cameriera
Gordina de Groot |
(Nuenen, 1885 -
Collezione Madame MCR Taylor, Santa Barbara California) |
Testa di contadina
con cappello scuro (Nuenen, 1885 - Kröller-Müller, Otterlo) |
Testa di contadina con
cappello scuro (Nuenen, 1885 - Collezione privata) |
Testa di contadina con cuffia
di pizzo verde (Nuenen, 1885 - Kröller-Müller, Otterlo) |
Testa di donna con
cappello bianco |
(Nuenen, 1885 -
Woodone Museum of Art, Yoshiwa Japan) |
Testa di donna con
cappello bianco (Nuenen, 1885 - Fondazione EG Buhrle, Zurigo) |
I mangiatori di patate
(Nuenen, 1885 - Museo van Gogh, Amsterdam) |
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I dipinti di Anversa |
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Testa di donna con
i capelli sciolti (a sinistra) [il francobollo è riprodotto al
contrario] |
La levatrice (a
destra) |
(Anversa, 1885 -
Museo van Gogh, Amsterdam) |
Ritratto di un
uomo anziano con la barba (a sinistra) |
Ritratto di donna
in blu (a destra) |
(Anversa, 1885 -
Museo van Gogh, Amsterdam) |
Ritratto di donna con nastro
rosso (Anversa, 1885 - Collezione privata) |
Cortili di vecchie case nella
neve ad Anversa (Anversa, 1885 - Museo van Gogh, Amsterdam |
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Parigi (1886 - 1888) |
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Abbandonata Anversa, Vincent partì per Parigi dove
giunse il 28 febbraio 1886. Qui, in Rue Laval (oggi rue Victor-Massé), è
ospitato da suo fratello Theo, con il quale aveva sempre intrattenuto
rapporti epistolari, che lavora stabilmente dal 1879 alla Boussod &
Valadon, la galleria d'arte subentrata alla Goupil di cui, nel frattempo,
è diventato direttore. Il periodo parigino di Vincent è affascinante per
il ruolo che ebbe nella sua trasformazione artistica, però non è molto
documentato, poiché dal momento in cui i due fratelli vissero insieme
vennero a mancare gli scambi epistolari. Theo, essendo un mercante d'arte
aveva molti contatti e Vincent poté familiarizzare con gli artisti
più innovativi dell'epoca. Il 1886 a Parigi è carico di avvenimenti
artistici e Vincent visita le mostre degli Impressionisti quali Degas,
Monet, Renoir e Pissarro. In rue Lafitte si registra l'ultima mostra del
gruppo impressionista e vi espongono per la prima volta Seurat e Signac,
futuri capiscuola del post-impressionismo meglio noto, come detto nella
pagina introduttiva, divisionismo o pointillisme, che segna un'evoluzione
terminale dell'Impressionismo portandone alle estreme conseguenze gli
assunti tecnici. Non c'è dubbio che van Gogh fu influenzato dai metodi
degli Impressionisti, ma egli rimase sempre comunque ancorato al suo stile
unico senza lasciarsi mai influenzare. In questo periodo cominciò anche
ad interessarsi all'arte Giapponese cominciando a collezionare un gran
numero di stampe e i suoi dipinti di questo periodo riflettevano sia l'uso
del colore alla maniera impressionistica, sia i nitidi ipertoni
giapponesi. Iniziò anche a disegnare i mazzi di fiori soggetto che
continuò a raffigurare per tutta la sua carriera fino a un mese prima
della sua morte. Il 1886 è anche l'anno in cui il poeta Jean Moréas
pubblica sul "Figaro" il Manifesto del Simbolismo, termine che
designò «l'attuale tendenza dello spirito creatore in arte»,
contrapposta al naturalismo, diventando la tendenza dominante di fine
Ottocento.
Sono duecentotrenta i quadri che Vincent dipinge nel
periodo parigino tra cui una serie di nature morte floreali, vedute
urbane, moltissimi autoritratti e tra i più celebri Autoritratto al
cavalletto. Rende omaggio anche alle stampe giapponesi che fanno da sfondo
ai diversi ritratti di "Pére" Tanguy, mentre nelle ultime
vedute ritrae i Ponti di Asniéres, uno dei luoghi preferiti dalla pittura
impressionista, più volte rappresentato. Il negozio di colori di
"Pére" Tanguy è la meta di molti artisti; alcuni di loro come
Monet, Renoir, Cézanne, Gauguin, affidano al vecchio Tanguy, generoso
mecenate, anche la vendita dei loro quadri.
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1886 |
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Autoritratto con cappello di feltro nero
(Parigi, 1886 - Museo van Gogh, Amsterdam) |
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Autoritratto con pipa
(Parigi, 1886 - Museo van Gogh, Amsterdam) |
Autoritratto (Parigi, 1886)
Haags Gemeentenmuseum, L'Aia |
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Autoritratto con feltro grigio
(Parigi, 1886 - Rijksmusem, Amsterdam) |
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Il pappagallo verde (Parigi,
1886 - Collezione privata) |
Il ponte del Carousel e il
Louvre a Parigi (Parigi, 1886 - NY Carlsberg Glyptotek,
Copenhagen |
Le Moulin de Blute-Fin
(Parigi, 1886 - Museo dell'Arte Bridgestone, Tokyo |
Le Moulin de La Galette
(Parigi, 1886 - Nationalgalerie SMPK, Berlino) |
Le Moulin de La Galette
(Parigi, 1886 - Glasgow Art Gallery and Museum, Glasgow |
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Montmartre - Cava Mills
(Parigi, 1886 - Museo van Gogh, Amsterdam) |
Ritratto di un uomo (Parigi,
1886 - National Gallery Victoria, Melbourne) |
Ritratto di uomo con berretto
(Parigi, 1886 - Museo van Gogh, Amsterdam) |
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Vaso con girasoli, rose e
altri fiori (Parigi, 1886 - Stadtische Kunsthalle, Mannheim |
Papaveri e farfalle (Parigi,
1886 - Museo van Gogh, Amsterdam) |
Vaso con zinnie e gerani
(Parigi, 1886 , National Gallery of Canada, Ottawa) |
Pianta di Coleus
in un vaso di fiori (Parigi, 1886 - Museo van Gogh, Amsterdam) a
sinistra |
Vaso con malvarosa
(Parigi, 1886 - Kunsthaus, Zurigo) a destra |
Vaso con garofani
e altri fiori (Parigi, 1886 - Museo Kreger, Washington D.C.) a
sinistra |
Vaso con gladioli
rossi (Parigi, 1886 - Musée Jenish, Vevey, Suisse) a destra |
Vaso con peonie (Parigi, 1886
- Collezione privata) |
Vaso con papaveri rossi
(Parigi, 1886 - Wadsworth Atheneum, Hartford-Conncticut) |
Vaso con zinnie ((Parigi, 1886 - Museo Kreger, Washington D.C.) |
Fiori selvatici e cardi in un
vaso (Parigi, 1886 - Collezione privata) |
Ritratto di Père Tanguy
(Parigi, 1886 - Carlsberg Glyptotek |
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